La documentazione ufficiale sull'installazione di Debian è localizzata presso
http://www.debian.org/releases/stable/
e http://www.debian.org/releases/stable/installmanual
.
Per le versioni in fase di sviluppo è localizzata presso http://www.debian.org/releases/testing/
e http://www.debian.org/releases/testing/installmanual
(il lavoro è in corso, talvolta potrebbe non essere reperibile)
Sebbene "La guida Debian" data dai giorni del rilascio della distribuzione Potato, gran parte del suo contenuto è stato aggiornato per Debian Woody (3.0r0) e Debian Sarge.
Nell'ottica di ridurre al minimo i rischi connessi con l'uso dei pacchetti da "testing" ed "unstable", è buona pratica avere un sistema con un boot alternativo, in un sistema piccolo e stabile.
Linux è compatibile con la maggior parte dei componenti per PC esistenti. Può essere installato praticamente in ogni configurazione. Per quanto mi riguarda, l'installazione è stata semplice come per Window$ 95/98/Me. La lista di componenti compatibili cresce di giorno in giorno.
Se avete un laptop, andate su: Linux on Laptops
per indirizzi
per l'installazione divisi per marca e modello.
La mia raccomandazione per i componenti di un desktop è, invece, "Siate conservativi."
Per macchine lente, bypassarne il disco rigido ed interfacciarle con macchine più veloci per eseguire l'installazione di Linux può essere una buona idea.
Durante l'installazione vi verranno richieste informazioni sull'hardware o sui chipset, informazioni non sempre facili da reperire. Ecco un metodo:
Dare i comandi seguenti all'interno di un sistema Linux già installato, fornisce qualche idea sull'hardware presente e sulla sua configurazione.
$ lspci -v |pager $ pager /proc/pci $ pager /proc/interrupts $ pager /proc/ioports
Questi comandi possono essere dati durante il processo di installazione dalla console, premendo ALT-F2.
Una ulteriore fonte di informazione è rappresentata dagli altri sistemi operativi.
Installate una distribuzione di Linux commerciale. I sistemi di riconoscimento dell'hardware tendono ad essere migliori della Debian, al momento. Le differenze si livelleranno all'introduzione del debian-installer con Sarge.
Installate Windows. La configurazione attuale del PC può essere ottenuta cliccando con il pulsante destro del mouse su "Risorse del Computer" e poi "Proprietà", ottenendo informazioni tipo IRQ, indirizzi di porta I/O, DMA. Alcune vecchie schede ISA potrebbero aver bisogno di essere configurate sotto DOS, ed utilizzate di conseguenza.
Lilo è limitato ai primi 1024 cilindri. —SBAGLIATO !
Il nuovo lilo
, usato nella Debian potato ha il supporto lba32. Se
il BIOS o la scheda madre sono abbastanza recenti da supportare lba32,
lilo
dovrebbe essere in grado di caricarsi oltre il vecchio limite
dei 1024 cilindri.
Se avete tenuto il vostro vecchio lilo.conf
, vi basterà aggiungere
una riga con "lba32" da qualche parte vicino all'inizio del
file.Vedere /usr/share/doc/lilo/Manual.txt.gz
Il nuovo boot loader grub
, proveniente dal progetto GNU HURD, può
essere installato su un sistema Debian Woody:
# apt-get update # apt-get install grub-doc # mc /usr/share/doc/grub-doc/html/ ... leggete il contenuto # apt-get install grub # pager /usr/share/doc/grub/README.Debian ... leggetelo :)
Per modificare il menu di GRUB, aprite /boot/grub/menu.lst
.
Guardate Come impostare i parametri di
boot (GRUB), Sezione 8.1.6 su come impostare i parametri di boot durante il
processo di inizializzazione, dato che sono lievemente diversi da
lilo
.
Per Potato ho apprezzato molto il set di dischi denominato IDEPCI per il
desktop. Per Woody, apprezzo il set bf2.4. Entrambi i set usano una versione
di boot-floppies
per creare i floppy di boot.
Se avete una scheda di rete PCMCIA, dovete usare il set di dischi boot standard (numero di floppy maggiore, ma tutti i moduli dei driver disponibili) e configurare la NIC nel setup PCMCIA; non provate ad impostare una card NIC dal daal'interfaccia di configurazione della rete standard.
Per sistemi particolari, potete creare un disco di salvataggio fatto apposta,
sostituendo l'immagine del kernel denominata "linux" sul disco di
salvataggio Debian con un'altra immagine compilata apposta altrove per la
suddetta macchina. I dettagli dell'operazione li trovate sul
readme.txt
sul dischetto di salvataggio. Il floppy è formattato
con il filesystem MSDOS, per cui potete utilizzare qualunque sistema per
leggerlo e modificarlo. Ciò dovrebbe rendere la vita più semplice a coloro con
particolari schede di rete, ecc...
Per Sarge, debian-installer
e/o pgi
si pensa verranno
usati per creare i boot floppies.
Seguite le istruzioni ufficiali reperibili presso http://www.debian.org/releases/stable/installmanual
e http://www.debian.org/releases/testing/installmanual
(il lavoro è in corso, talvolta potrebbe non essere reperibile).
Se installate un sistema tramite i boot floppies della distribuzione testing,
potreste avere bisogno di aprire un nuovo terminale durante il processo di
installazione premendo ALT-F2 e di modificare manualmente le voci
di /etc/sources.list
da stable a testing
per aggiustare le fonti di reperimento dei pacchetti di APT.
Io tendo ad installare lilo
in posti tipo /dev/hda3
,
mentre mbr
in /dev/hda
. Ciò minimizza il rischio di
sovrascrivere le informazioni di boot.
Ecco le mie scelte durante l'installazione.
Vedere dselect
, Sezione
6.2.3. Anche se siete dei fanatici di Emacs, evitatelo per ora ed
accontentatevi di nano durante l'installazione. Evitate anche di installare
altri grossi pacchetti, tipo TEX (Potato faceva questo) a questo stadio.
Vedere Editor di salvataggio, Sezione
11.2 per le ragioni per installare nano-tiny od elvis-tiny.
exim
: seleziono 2 per la macchina, dato che invio la posta tramite
il server SMTP del mio provider.
Per ulteriori informazioni su dselect, vedere dselect
, Sezione 6.2.3.
Esempio di configurazione di una LAN (C subnet: 192.168.1.0/24):
Internet | +--- Un ISP esterno fornisce il servizio POP (raggiunto da fetchmail) | Un punto di accesso dell'ISP fornisce i servizi DHCP e SMTP | : Modem (Dial-up) | : Porta esterna della macchina gateway della LAN: eth0 (IP dato dal DHCP dell'ISP) usa un vecchio notebook (IBM Thinkpad, 486 DX2 50 MHz, 20 MB RAM) gira Linux con kernel 2.4 e file system ext3. gira il pacchetto "ipmasq" (con patch più sicura, NAT e firewall) gira il pacchetto "dhcp-client" configurato per eth0 (scavalca le impostazioni DNS) gira il pacchetto "dhcp" configurato per eth1 gira "exim" come smarthost (modo 2) gira "fetchmail" con un intervallo lungo (ripiego) gira "bind" come cache name server per Internet dalla LAN come name server autoritativo per il dominio LAN dalla LAN gira "ssh" sulle porte 22 e 8080 (connessione da ovunque) gira "squid" come cache server per l'archivio Debian (per APT) Porta interna della macchina gateway della LAN: eth1 (IP = 192.168.1.1, fisso) | +--- LAN Switch (10 base T) ---+ | | Alcuni clienti IP fissi sulla LAN Alcuni clienti DHCP sulla LAN (IP = 192.168.1.2-127, fisso) (IP = 192.168.1.128-200, dinamico)
Vedere Costruire un gateway con un sistema Debian, Capitolo 10 per i dettagli sulla configurazione del gateway server.
Per avere lo stesso aspetto di "famiglia" tra le varie macchine, i primi account che imposto sono sempre gli stessi.
Il primo account che creo è sempre uno del tipo "admin" (uid=1000).
Tutta la posta per il root viene reindirizzata lì. Questo account è aggiunto
al gruppo adm (vedere "Why
GNU su
does not support the wheel group" (Perchè
GNU su
non supporta il gruppo wheel), Sezione
9.2.2), al quale viene data una certa quota di privilegi di root tramite
su
, usando PAM, od il comando sudo
. Vedere Aggiungere un account utente, Sezione
4.2.2 per i dettagli.
Per limitare i danni in caso di crash del sistema, preferisco tenere partizioni diverse per directory diverse. Per esempio,
/ == (/ + /boot + /bin + /sbin) == 50MB+ /tmp == 100MB+ /var == 100MB+ /home == 100MB+ /usr == 700MB+ con X /usr/local == 100MB
Le dimensioni della directory /usr
dipendono strettamente dal tipo
di applicazione X-window. /usr
può essere di soli 300MB per la
sola console, mentre 2GB–3GB non sono inusuali se si vogliono installare
varie applicazioni di Gnome. Quando /usr
diventa troppo grande,
la cura più efficace è spostare /usr/share/
in una partizione
diversa. Con i nuovi kernel 2.4 pre-impacchettati, /
può avere
bisogno di più di 200MB di spazio.
Per esempio, la configurazione attuale della mia macchina che funge da Internet gateway, è la seguente (output del comando df -h):
Filesystem Size Used Avail Use% Mounted on /dev/hda3 300M 106M 179M 38% / /dev/hda7 100M 12M 82M 13% /home /dev/hda8 596M 53M 513M 10% /var /dev/hda6 100M 834k 94M 1% /var/lib/cvs /dev/hda9 596M 222M 343M 40% /usr /dev/hda10 596M 130M 436M 23% /var/cache/apt/archives /dev/hda11 1.5G 204M 1.2G 14% /var/spool/squid
(Le grosse dimensioni di /var/spool/squid
sono per la funzione di
proxy cache e per lo scarico dei pacchetti).
Per dare un'idea della struttura delle partizioni, il seguente è l'output di fdisk -l.
# fdisk -l /dev/hda # commenti /dev/hda1 1 41 309928+ 6 FAT16 # DOS /dev/hda2 42 84 325080 83 Linux # (not used) /dev/hda3 * 85 126 317520 83 Linux # Main /dev/hda4 127 629 3802680 5 Extended /dev/hda5 127 143 128488+ 82 Linux swap /dev/hda6 144 157 105808+ 83 Linux /dev/hda7 158 171 105808+ 83 Linux /dev/hda8 172 253 619888+ 83 Linux /dev/hda9 254 335 619888+ 83 Linux /dev/hda10 336 417 619888+ 83 Linux /dev/hda11 418 629 1602688+ 83 Linux
Ci sono alcune partizioni inutilizzate. Queste servono per installare una seconda distribuzione di Linux, o come spazio per espandere qualche directory in crescita.
Il montaggio appropriato delle partizioni avviene mediante il seguente
/etc/fstab
.
# /etc/fstab: static file system information. # # file system mount point type options dump pass /dev/hda3 / ext2 defaults,errors=remount-ro 0 1 /dev/hda5 none swap sw 0 0 proc /proc proc defaults 0 0 /dev/fd0 /floppy auto defaults,user,noauto 0 0 /dev/cdrom /cdrom iso9660 defaults,ro,user,noauto 0 0 # # mantenete le partizioni separate /dev/hda7 /home ext2 rw 0 2 /dev/hda8 /var ext2 rw 0 2 /dev/hda6 /var/lib/cvs ext2 rw 0 2 /dev/hda9 /usr ext2 rw 0 2 /dev/hda10 /var/cache/apt/archives ext2 rw 0 2 # una partizione molto grande come proxy cache /dev/hda11 /var/spool/squid ext2 rw 0 2 # DOS bootabile di backup /dev/hda1 /mnt/dos vfat rw,noauto 0 0 # Linux bootabile di backup (non ancora fatto) /dev/hda2 /mnt/linux ext2 rw,noauto 0 0 # # nfs mounts mickey:/ /mnt/mickey nfs ro,noauto,intr 0 0 goofy:/ /mnt/goofy nfs ro,noauto,intr 0 0 # minnie:/ /mnt/minnie smbfs ro,soft,intr,credentials={filename} 0 2
Per NFS, uso qui le opzioni noauto,intr combinate con quella di default hard. In tal modo, un processo che si blocca in seguito alla perdita di connessione può essere recuperato mediante Control-C.
Usare rw,auto,soft,intr per macchine Windows connesse tramite Samba (smbfs), può essere una buona idea. Vedere Configurare Samba, Sezione 3.5.
Per i floppy, utilizzare noauto,rw,sync,user,exec previene la corruzione dei file in caso di rimozione accidentale del disco prima di averlo smontato, però rallenta il processo di scrittura.
Punti chiave per il montaggio automatico (auto mount):
/etc/auto.misc
di contenere -fstype=auto:
# modprobe vfat # prima del tentativo di accedere al floppy ... oppure automatizzate il processo, # cat >>/etc/modules vfat ^D ... e riavviate il sistema.
/etc/auto.misc
come segue:
floppy -fstype=auto,sync,nodev,nosuid,gid=100,umask=000 :/dev/fd0 ... dove gid=100 è "users".
/home/user
, cdrom
e floppy
, che puntino a /var/autofs/misc/cdrom
e
/var/autofs/misc/floppy
, rispettivamente.
Il server esterno nfs (goofy) risiede dietro il firewall (gateway). Dato che sono l'unico ad usarla, ho delle regole di sicurezza sulla LAN molto rilassate. Per abilitare l'accesso NFS, il server NFS necessita di aggiungere /etc/exports come segue:
# /etc/exports: lista di controllo degli accessi per filesystems che possono # essere esportati ai clienti NFS. Vedere exports(5). / (rw,no_root_squash)
Ciò è richiesto per attivare il server NFS, in aggiunta all'installazione e ad attivazione del server/client NFS.
Per semplicità, in genere creo un partizione singola di circa 2GB per
installazioni sperimentali e/o secondarie di linux. Opzionalmente condivido le
partizioni di swap e /tmp
. Per questi scopi lo schema a
partizioni multiple è eccessivo. Se vi serve un semplice sistema a console,
bastano 500MB.
Di seguito presento alcune (grandi) linee guida per le DRAM.
4 MB: Il minimo necessario a far funzionale il kernel di Linux. 16 MB: Il minimo per un sistema con console. 32 MB: Il minimo per un semplice sistema X. 64 MB: Il minimo per X con GNOME/KDE. 128 MB: Il giusto per X con GNOME/KDE. 256+MB: Perché no? se ve le potete permettere. Le DRAM sono economiche.
L'opzione di boot mem=4m (o lilo append="mem=4m") vi mostra come il sistema si comporta con soli 4MB di memoria installati. Il parametro di boot per lilo è necessario per sistemi con vecchi BIOS e più di 64MB di memoria.
Uso la formula seguente:
/etc/fstab
. Ciò assicura che il kernel
faccia una sorta di RAID di partizioni swap ed offre il massimo di prestazioni
di swap.
Anche se non ne avrete mai bisogno, un pò di spazio swap (128MB) è comunque desiderabile, in modo che un programma che ha un leak di memoria rallenti progressivamente il sistema prima di bloccarlo definitivamente.
Modifico gli script di inizio della shell a mio piacimento:
/etc/bash.bashrc Sostituire con copia privata /etc/profile Mantenere la copia della distribuzione ( \w -> \W) /etc/skel/.bashrc Sostituire con copia privata /etc/skel/.profile Sostituire con copia privata /etc/skel/.bash_profile Sostituire con copia privata ~/.bashrc Sostituire con copia privata per tutti gli accounts ~/.profile Sostituire con copia privata per tutti gli accounts ~/.bash_profile Sostituire con copia privata per tutti gli accounts
Per i dettagli vedere i miei esempi.
Mi
piacciono i sistemi trasparenti, così imposto umask
a 002 o 022.
PATH
viene impostato dai seguenti file di configurazione, in
questo ordine.
/etc/login.defs - prima del PATH impostato per la shell /etc/profile ( può chiamare /etc/bash.bashrc) ~/.bash_profile ( può chiamare ~/.bashrc)
In caso di un mouse PS/2 con scheda madre ATX, il flusso del segnale deve essere:
mouse -> /dev/psaux -> gpm -> /dev/gpmdata = /dev/mouse -> X
In questo caso si crea un link simbolico /dev/mouse
che punta a
/dev/gpmdata
per rendere felici alcune utilità di configurazione e
per rendere facile la reconfigurazione. (Per esempio se decidete di non usare
per niente il demone gpm, basta puntare il link simbolico
/dev/mouse
a /dev/psaux
dopo essersi liberati del
demone gpm
.)
Il flusso del segnale permette di deconnettere e reinizializzare la tastiera ed
il mouse riavviando gpm
dopo la riconnessione. X rimarrà
funzionante!
Il protocollo del flusso del segnale tra l'output di gpm
e l'input
di X può essere implementato in due modi, come "ms3" (protocollo del
mouse seriale Microsoft a 3 pulsanti) o come "raw" (usa lo stesso
protocollo del mouse che è connesso) e questa scelta condiziona la scelta del
protocollo usato nella configurazione di X.
Mostrerò gli esempi di configurazione usando un mouse Logitech a 3 pulsanti (mouse tradizionale nello stile Unix) PS/2 come modello.
Se siete tra gli sfortunati la cui scheda grafica non è supportata dal nuovo X4 e dovete utilizzare il vecchio X3 (alcune schede ATI 64), configurate /etc/X11/X86Config invece di /etc/X11/X86Config-4 come negli esempi seguenti, durante l'installazione dei pacchetti di X3.
/etc/gpm.conf | /etc/X11/X86Config-4 =========================+====================================== device=/dev/psaux | Section "InputDevice" responsiveness= | Identifier "Configured Mouse" repeat_type=ms3 | Driver "mouse" type=autops2 | Option "CorePointer" append="" | Option "Device" "/dev/mouse" sample_rate= | Option "Protocol" "IntelliMouse" | EndSection
Usando questo approccio, le modifiche del tipo di mouse vanno fatte solo in
gpm.conf
, mentre la configurazione di X rimane costante. Vedere
i miei script di esmpio
.
/etc/gpm.conf | /etc/X11/X86Config-4 =========================+====================================== device=/dev/psaux | Section "InputDevice" responsiveness= | Identifier "Configured Mouse" repeat_type=raw | Driver "mouse" type=autops2 | Option "CorePointer" append="" | Option "Device" "/dev/mouse" sample_rate= | Option "Protocol" "MouseManPlusPS/2" | EndSection
Usando questo approccio, le modifiche del tipo di mouse vanno fatte sia in
gpm.conf
che aggiustando la configurazione di X.
Il dispositivo di gpm
denominato autops2 si suppone
sia in grado di riconoscere la gran parte dei mouse PS/2 sul mercato.
Sfortunatamente non sempre funziona e non è disponibile nelle versioni
pre-Woody. Provate ad usare ps2, o imps2 in
gpm.conf
al posto di autops2 in questi casi. Per
scoprire quali tipi di mouse gpm conosce date: gpm -t help.
Vedere gpm(8)
.
Se utilizzate un mouse a 2 pulsanti PS/2, impostate il protocollo di X in modo
da abilitare Emulate3Buttons. La differenza di protocollo fra un
mouse a 2 pulsanti e quello a 3 viene riconosciuta ed impostata automaticamente
da gpm
dopo aver premuto il pulsante di mezzo una volta.
Per il protocollo X con Approccio con protocollo raw,
Sezione 3.3.1.2 o senza gpm
, usate:
Per saperne di più vedere Supporto per il mouse in
XFree86
.
Il mouse con rotella classico Microsoft funziona al meglio con:
/etc/gpm.conf | /etc/X11/X86Config-4 =========================+====================================== device=/dev/psaux | Section "InputDevice" responsiveness= | Identifier "Configured Mouse" repeat_type=raw | Driver "mouse" type=autops2 | Option "CorePointer" append="" | Option "Device" "/dev/mouse" sample_rate= | Option "Protocol" "IMPS/2" | Option "Buttons" "5" | Option "ZAxisMapping" "4 5" | EndSection
Per alcuni nuovi notebook Toshiba ultrapiatti: Attivare gpm
prima
di PCMCIA nello script di inizializzazione del System-V. Ciò evita che gpm si
pianti. Strano, ma vero.
Accertatevi di avere:
Se non usate devfs, create un device node /dev/input/mice
con
major 13 e minor 63 come segue:
# cd /dev # mkdir input # mknod input/mice c 13 63
Per i tipici mouse a 3 pulsanti USB, le combinazioni di configurazione dovrebbero essere:
/etc/gpm.conf | /etc/X11/X86Config-4 =========================+====================================== device=/dev/input/mice | Section "InputDevice" responsiveness= | Identifier "Generic Mouse" repeat_type=raw | Driver "mouse" type=autops2 | Option "SendCoreEvents" "true" append="" | Option "Device" "/dev/input/mice" sample_rate= | Option "Protocol" "IMPS/2" | Option "Buttons" "5" | Option "ZAxisMapping" "4 5" | EndSection
Vedere Linux USB Project
per maggiori informazioni.
Impostate NFS tramite /etc/exports
.
# echo "/ *.domainname-for-lan-hosts(rw,no_root_squash,nohide)" \ >> /etc/exports
Per i dettagli vedere i miei esempi.
Riferimenti:
http://www.samba.org/
samba-doc
Impostare Samba in modalità "share" è molto più semplice, dato che crea dei dischi di share sul modello WfW. E' comunque molto meglio l'impostazione in modalità "user".
Samba può essere configurato con debconf
o vi
:
# dpkg-reconfigure --priority=low samba # in Woody # vi /etc/samba/smb.conf
Per i dettagli vedere i miei esempi.
L'aggiunta di un nuovo utente al file smbpasswd può essere fatta tramite
smbpasswd
:
$su -c "smbpasswd -a nomeutente"
Per la migliore compatibilità, usate password criptate.
Impostate il os level sulla base delle equivalenze di sistema seguenti (maggiore il numero, più alta la priorità come server).
0: Samba con attitudini molto lasse 1: Wfw 3.1, Win95, Win98, Win/me? 16: Win NT WS 3.51 17: Win NT WS 4.0 32: Win NT SVR 3.51 33: Win NT SVR 4.0 255: Samba con poteri estesi
Accertatevi che gli utenti siano membri del gruppo a cui appartiene la directory che offre l'accesso condiviso e che il percorso alla directory abbia il bit di esecuzione impostato.
Il metodo tradizionale è lpr
/lpd
. Esiste un nuovo
sistema CUPS™ (Common UNIX Printing System). PDQ è un altro approccio.
Vedere il Linux
Printing HOWTO
per maggiori informazioni.
lpr
/lpd
Per i vari tipi di spooler lpr
/lpd
(lpr
,
lprng
, e gnulpr
), impostate
/etc/printcap
come segue se sono connessi ad una stampante solo
testo o PostScript (le basi):
lp|alias:\ :sd=/var/spool/lpd/lp:\ :mx#0:\ :sh:\ :lp=/dev/lp0:
Cosa significano le righe precedenti:
Questa è una buona configurazione se siete connessi ad una stampante PostScript. In più è una buona configurazione anche se state stampando da una macchina Windows tramite Samba per qualsiasi stampante supportata da Windows (la comunicazione bidirezionale non è supportata). Dovete solo selezionare la configurazione della stampante corrispondente sulla macchina Windows.
Se non avete una stampante PostScript dovete impostare un sistema di filtro
usando gs
. Esistono molti strumenti di autoconfigurazione per
l'impostazione di /etc/printcap
. Potete scegliere una qualsiasi
di queste combinazioni:
gnulpr
, (lpr-ppd
) e printtool
— Io
uso questa.
lpr
e apsfilter
lpr
e magicfilter
lprng
e lprngtool
lprng
e apsfilter
lprng
e magicfilter
Per lanciare gli strumenti grafici di configurazione, tipo
printtool
, vedere Diventare
root in X, Sezione 9.4.11 per ottenere i privilegi di root. Gli spool
creati con printtool
usano gs
ed agiscono come
stampanti PostScript. Per cui, quando vi accedete, usate i driver delle
stampanti PostScript. Sul lato Windows, lo standard è "Apple
LaserWriter".
Installazione del Common UNIX Printing System (o CUPS™):
# apt-get install cupsys cupsomatic-ppd apt-get install cupsys-bsd # cupsys-driver-gimpprint
Poi configuratelo con qualsiasi browser:
$ miobrowser http://localhost:631
Per esempio, per aggiungere la vostra stampante collegata ad una porta qualsiasi all'elenco delle stampanti accessibili:
per maggiori informazioni http://localhost:631/documentation.html
e http://www.cups.org/cups-help.html
.
Per i kernel 2.4 kernel, vedere anche Supporto per la porta parallela, Sezione 7.2.6.
Una volta qui, avete un piccolo, ma funzionante, sistema Debian. E' il momento giusto per installare i pacchetti più grandi.
tasksel
. Vedere Installare i task con
tasksel
o con aptitude
, Sezione 6.2.1.
Potete scegliere fra i seguenti task, se ne avete bisogno:
tasksel
come guida
guardando fra i loro componenti elencati sotto <Task Info> ed
installandoli selettivamente attraverso dselect
.
dselect
.
La prima cosa che dovreste fare è selezionare il vostro editor preferito e
tutti i programmi di cui avete bisogno. Potete installare tutte le varianti di
Emacs in un colpo solo. Vedere dselect
, Sezione 6.2.3 e
Editor più popolari, Sezione 11.1.
Potete anche sostituire alcuni dei pacchetti di default con quelli più completi.
In genere modifico /etc/inittab
per un facile shutdown.
... # Cosa succede quando si preme CTRL-ALT-DEL. ca:12345:ctrlaltdel:/sbin/shutdown -t1 -a -h now ...
I moduli per i driver dei vari dispositivi vengono configurati durante
l'installazione iniziale. modconf
fornisce la possibilità di
configurare i moduli in un secondo momento attraverso un'interfaccia a menu.
Questo programma è estremamente utile quando alcuni moduli vengono tralasciati
durante l'installazione iniziale, o quando è stato installato un nuovo kernel
in un momento successivo.
Tutti i nomi dei moduli da precaricare devono essere elencati in
/etc/modules
. Io uso anche lsmod
e
depmod
per controllarli manualmente.
Assicuratevi anche di aggiungere alcune righe a /etc/modules
per
gestire ip-masquerading (ftp, etc.) per i kernel 2.4. Vedere Kernel 2.4 modulare, Sezione 7.2,
specificatamente Funzioni di rete,
Sezione 7.2.3.
Modificate i seguenti file:
/etc/lilo.conf (aggiungere append="hdc=ide-scsi ignore=hdc" lanciate lilo per attivarlo) /dev/cdrom (symlink # cd /dev; ln -sf scd0 cdrom) /etc/modules (aggiungere "ide-scsi" e "sg". "sr" a seguire, se necessario.)
Vedere CD-writer, Sezione 9.3 per i dettagli.
Modificate /etc/lilo.conf
come segue per impostare i parametri al
boot in caso di grosse memorie (per i kernel 2.2) e per lo spegnimento
automatico (per apm):
append="mem=128M apm=on apm=power-off noapic"
Lanciate lilo
per attivare queste nuove impostazioni.
<apm=power-off è necessario per un kernel SMP e
noapic è necessario per ridurre i problemi del mio hardware SMP un
pò bacato. Si può fare lo stesso direttamente al boot prompt. Vedere Altri trucchi con il boot prompt, Sezione
8.1.5.
Se apm è compilato come modulo, come avviene automaticamente nei kernel Debian
2.4, lanciate # insmod apm power_off=1 dopo il boot, oppure
impostate /etc/modules
con:
# echo "apm power_off=1" >>/etc/modules
In alternativa, compilare il supporto ACPI ottiene lo stesso scopo con i kernel più nuovi, e sembra essere più "amichevole" con SMP (richiede una scheda madre recente). I kernels 2.4 su schede madri più recenti dovrebbero riconoscere correttamente le grosse memorie.
CONFIG_PM=y CONFIG_ACPI=y ... CONFIG_ACPI_BUSMGR=m CONFIG_ACPI_SYS=m
ed aggiungete le seguenti righe a /etc/modules
in quest'ordine.
ospm_busmgr ospm_system
Oppure ricompilate il kernel con tutte le opzioni precedenti su "y". Nel caso dell'ACPI, non serve alcun parametro di boot.
I kernel Linux recenti attivano l'ECN di default, cosa che può causare problemi di accesso ad alcuni siti web con dei cattivi routers. Per controllare lo stato dell'ECN:
# cat /proc/sys/net/ipv4/tcp_ecn ... oppure # sysctl net.ipv4.tcp_ecn
Per disattivarlo usate:
# echo "0" > /proc/sys/net/ipv4/tcp_ecn ... oppure # sysctl -w net.ipv4.tcp_ecn=0
Per disabilitare TCP ECN ad ogni boot, aprite /etc/sysctl.conf
ed
aggiungete:
net.ipv4.tcp_ecn = 0
Installate il pacchetto pppconfig
per impostare un accesso dial-up
con PPP.
# apt-get install pppconfig # pppconfig ... seguite le istruzioni per configurare PPP # adduser nome_utente dip ... permette a nome_utente di accedere a PPP
L'accesso dial-up PPP può essere iniziato dall'utente (nome_utente):
$ pon nome_IP # inizia l'accesso PPP al vostro IP ... gustatevi Internet $ poff nome_IP # termina l'accesso PPP, nome_IP è facoltativo
Vedere /usr/share/doc/ppp/README.Debian.gz
per maggiori dettagli.
In alternativa, il pacchetto wvdial
può essere utilizzato per
impostare l'accesso PPP dial-up.
/etc
Potreste voler aggiungere un file /etc/cron.deny
, che manca nella
installazione Debian standard (potete copiare /etc/at.deny
).
La guida Debian
1.07-1, dom mar 7 15:48:58 UTC 2004osamu@debian.org
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